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domenica 24 febbraio 2013

"SE DIO MI CHIEDE QUESTO E' PROPRIO PERCHE' IO POSSA CONTINUARE"

 tratto da anima mistica versolaluce 24 Febbraio 2013

Tutti si sono affannati a indovinare quali potessero essere i motivi della rinuncia di Benedetto XVI “al ministero affidatogli dai cardinali”. La maggioranza si è trovata concorde nel dire che lascia il governo della chiesa e sparisce nella preghiera, perché è fragile 'forse anche a causa dello shock per la scoperta della lobby omosessuale vaticana che ha coperto la pedofilia del clero'.

La cosa certa, invece, è che la sua rinuncia è un atto di governo che costringe tutta la chiesa ad una revisione profonda, e che il suo dedicarsi alla preghiera non è affatto l'intenzione di smettere di guidare il popolo che Dio gli affida, come ha detto oggi egli stesso:

"Tutta la storia dell’Alleanza è orientata a Lui, il Cristo, che compie un nuovo «esodo». Questa Parola di Dio la sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della mia vita. Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla. (Angelus, 24.02.2013)

Nell'atto della sua rinuncia, aveva già formalmente specificato che l'oggetto riguarda (e non potrebbe essere altrimenti) quanto nel suo ministero “affidatogli dai cardinali”; perché non può certo rinunciare a quanto del suo ministero gli viene direttamente dalla chiamata dello Spirito. E a questo ultimo Angelus ha ancora voluto precisare che tale atto di rinuncia è posto in essere in ottemperanza alla chiamata del Signore a continuare in un modo nuovo.

Per capire le motivazioni e le intenzioni che Benedetto XVI ha realmente attuato con la sua rinuncia, è sufficiente avere l'umiltà di andare a leggere i chiarissimi pensieri che egli ha ampiamente manifestato prima di giungere alla sua decisione: "Sì, c’è motivo per un cambiamento. Esiste un bisogno di cambiamento", - aveva detto nel viaggio in Germania - elencando ricchezza, potere e vizio come i mali dell'istituzione ecclesiale, che impediscono oggi alla chiesa di trasmettere la fede, e aveva affermato la necessità di una radicale riforma:

"E' ora di togliere ciò che c'è di mondano nella chiesa. Liberata da privilegi materiali e politici, la Chiesa può vivere con più scioltezza la sua chiamata all’adorazione di Dio.” "Questa testimonianza viene ripetutamente offuscata", "recentemente dagli altri scandali dolorosi degli annunciatori della fede".LEGGI TUTTO

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