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lunedì 13 gennaio 2014

NON CADIAMO DAL PERO!!!! STEFANO BASSI CE LO STA DICENDO DA ANNI CHE SIAMO MESSI MALE





(paradossalmente) Il Problema è che l'Italia non verrà lasciata fallire ...
e dunque continueremo a venire spremuti
sulla base della teoria dei vasi comunicanti...
trasferendo dall'ampolla della ricchezza privata a quella del debito pubblico...

Dopo aver portato la tassazione del reddito ad un abnorme 75%,
è diventato necessario trovare un altro "limone" da spremere.
Non a caso da ormai un annetto a questa parte
è iniziato l'assalto al forziere del Risparmio degli italiani.
E sarà sempre peggio...

Tanto per cambiare
VE LO PROFETIZZAI
in netto anticipo...;-)

Si torna a parlare di Patrimoniale: senza "sturare il cesso" non servirà a nulla...


2 nov 2011

.....Se come si narra...la principale difesa rimastaci contro i bombardamenti sul nostro Debito Pubblico
sarebbe il cospicuo livello di Risparmio Privato degli Italiani
per la legge dei vasi comunicanti
prima o poi ci sarà immancabilmente un travaso dalla nostre tasche di formiche alle voragini "pubbliche" delle cicale...

Il meccanismo del nuovo MANTRA che servità a spremerci ulteriormente....................................

ve lo spiegavo nel mio recente post (da non perdere)Ed adesso tocca (sempre più) ai RISPARMI...goccia dopo goccia...verso il DESERTO&LA BANCAROTTA (fa pure rima...)

Il "bello" (si fa per dire) è che il popolo dei 5000-euro-in-banca (sempre più ridotto alla fame), fa il tifo per questa "redistribuzione" fittizia ed autoritaria...salvo poi accorgersi che non servirà ad una cippa:
loro continueranno a stare sempre peggio e gli arriverà al massimo qualche briciola
mentre man mano lo stock di ricchezza del Paese verrà prosciugato oppure si delocalizzerà all'estero DESERTIFICANDO DEFINITIVAMENTE IL PAESE...
E comunque il succo della spremuta Patrimoniale si esaurirà ben presto lasciandoci tutti più poveri...
perchè
se il Paese non torna a crescere ed a creare ricchezza (attualmente non ci sono i presupposti perchè accada)
e se la voragine dei conti pubblici continua a risucchiare di tutto e di più (attualmente non ci sono i presupposti perchè si attenui il "risucchio")
è inutile fare patrimoniali sui risparmi perchè saranno solo dei tamponi di breve
che in compenso IMPOVERIRANNO definitivamente la classe media...
Mica sarete così ingenui da pensare che verranno colpiti "gli schifosamente ricchi", vero...?

Intanto Mercato Libero ci illustra bene
l'essenza dell'Ideologo (o sarebbe meglio dire del supporter finanziatore)
che ispira il Renzino...votato da milioni di Italioti delle Primarie Piddine per cambiare "verso"..;-)

....SEMPLICEMENTE VERGOGNOSO..MA LA COSA ANCOR PIU' VERGOGNOSA E' CHE RENZI FARA' QUELLO CHE SERRA GLI DIRA' DI FARE..TASSANDO IL CAPITALE...

mercato libero invece ritiene che a pagare dovrebbero essere i detentori di debiti che non potranno essere mai pagati (obbligazionisti dello stato e delle banche).
Del resto il giusto e' far pagare i colpevoli..e oggi i colpevoli sono coloro che hanno acquistato un debito che sapevano benissimo essere non pagabile..se non a fronte di maggiori tasse...tasse che ricadono sui cittadini onesti.
In pratica il debito e' stato fatto da disonesti e spesso speculatori senza scrupoli e il costo lo paga la brava gente, il risparmio
ECCO LA RICETTA DI RENZI E DAVIDE SERRA..COME SCRIVE IL FATTO QUOTIDIANO: In Italia bisogna alzare le aliquote sulle rendite finanziarie e detassare il lavoro”. Davide Serra ha 42 anni, da 18 vive a Londra.
Durante le primarie del Pd ha organizzato a Milano una cena di finanziamento per Matteo Renzi.
Ed è diventato il “bandito delle Cayman” (lo disse Pier Luigi Bersani).
L’Italia è bloccata nella spirale tra debito pubblico, banche fragili e bassa crescita.
Abbiamo 6-7 mila miliardi di ricchezza al netto dei mutui, 3 tra liquidità e beni delle aziende, 2 mila miliardi di debito pubblico, mille di debito delle aziende, mille delle banche. Al netto siamo in attivo di sei.
Ma la ricchezza è in capo ai privati, il debito è pubblico.
La prima cosa da fare? Aumentare le aliquote sulle rendite finanziarie, dal 20 fino al 30-35 per cento. ....Al di là del Fatto che queste Tasse il nostro caro Serra, mentore di Renzi, non le pagherebbe visto che predica da altri lidi ben lontani dall'inferno fiscale italiano...

Andiamo un po' "a vedere" il nuovo Bluff n. 5.1.bis / protocollo x-90°-prigrecomezzi = ciuccia&spremi-italiani-mettendoli-gli-uni-contro-gli-altri
ovvero
"La Tassazione sulle Rendite Finanziarie è troppo bassa rispetto a quella sul Reddito da Lavoro, ergo la prima va alzata per poter abbassare la seconda"
Traduzione in slogan strumentale ad usum Italioti:
"Mazzula i pigri&laidi "speculatori" che vivono di rendita&finanza, per poter dare qualcosa in più a chi lavora duramente col sudore della fronte"...
Uaoooooo! Ficoooo! Equoooo! Giustooooo! In Teoria......
Peccato che non funzioni esattamente così ....
e che sia l'ENNESIMA BALLA STRUMENTALE 
propinata dalla Casta alla massa italiota che beve beve beve...
mentre lorsignori trovano sempre nuovi sistemi per continuare a mangiare,
DESERTIFICANDO man mano QUESTO PAESE...
In realtà ormai IL CARICO Fiscale sulle Rendite, o meglio SUI RISPARMI, 
è già SUPERIORE ALLA TASSAZIONE SUL LAVORO, che comunque NON SCENDE IN MODO SIGNIFICATIVO.
Non ci credete?
Ve lo dimostrerò nel prosieguo di questo Post................E comunque, come vi spiegavo, l'aumento della Tassazione SUI RISPARMI
NON SERVIREBBE ad alleggerire in modo significativo la tassazione sul reddito
e dunque sarebbe solo deleterio, su più livelli. Punto.

Ed adesso andiamo meglio a capire 
perchè l'Italia è già FALLITA dal 2011 (come vi spiego da tempo)
ma NON verrà lasciata fallire ...
A SPESE NOSTRE....
vedi il mio hashtag su twitter: #LOSPREADSOTTO200LOPAGHIAMONOI

martedì 7 gennaio 2014
«Uscire oggi dall’euro è un problema molto serio che richiede un’intensa azione diplomatica preparatoria per nuove alleanze, come lo richiede la messa a punto dei modi per restarci.
Questi non possono essere l’aumento disordinato della pressione fiscale, alimentato dalla filosofia redistributiva dei redditi e della ricchezza dai presunti ricchi agli effettivi poveri che contraddistingue l’attuale “svolta dei quarantenni”.
Se essi non provvedono a due interventi urgenti,
la ristrutturazione del debito pubblico con garanzia di cessione del patrimonio dello Stato
e il taglio di almeno il 3% della spesa pubblica,
per acquistare tempo e procedere a una riforma radicale che richiede tempi lunghi,
quella della Pubblica amministrazione, non usciremo dalla crisi, anzi ci addentreremo in essa.
Lo Stato assorbe la metà del Pil ed è l’unico settore che si è espanso nel corso della crisi, mentre tutti gli altri si sono ridimensionati.
Se poi i quarantenni mettono mano, sorretti dai fautori della crisi attuale, a una maggiore patrimoniale rispetto a quella che è già stata decisa, allora l’uscita dall’euro verrà causata da chi prenderà questa decisione. Einaudi non esiterebbe a chiamarli scriteriati». 
Su MF-Milano Finanza di sabato 28 dicembre 2013 è stato pubblicato un articolo di Paolo Savona, professore emerito di politica economica, da cui ho estratto questo corpo centrale.
Il quotidiano finanziario ha deciso di trasformare quell’articolo in una sorta di manifesto per il governo attuale, una guida per uscire dai marosi della crisi e riuscire a ripartire.
Mi pare un qualcosa degno di nota, più che altro perché pone tre seri problemi e tre clamorose novità. Primo, si parla chiaramente di ristrutturazione del debito pubblico con garanzia di cessione del patrimonio dello Stato.
Secondo, un quotidiano che certo non può essere ritenuto estremista - e che si occupa di economia e finanza - fa sua questa tesi.
Terzo, si prospetta chiaramente il rischio di una patrimoniale, ovvero quella repressione finanziaria di cui vi sto parlando in questi giorni.
Paolo Savona e le sue tesi sono state ospitate anche sulle pagine de ilsussidiario.net e sono sempre state connotate da grande lucidità, in un panorama di false speranze e ancor più false prospettive di uscita dalla crisi.
Io penso che siamo giunti a una svolta: come scrivevo la scorsa settimana, paesi ad alto tasso di indebitamento come l’Italia hanno superato il punto di non ritorno della ratio debito/Pil, siamo all’insostenibilità assoluta dei costi del servizio di quel debito e quindi dovremo ristrutturarlo.
Ma come e chi gestirà quel processo?
L’attuale governo o quello che Matteo Renzi vuol far nascere già in primavera, accorpando politiche ed europee?
L’attacco a Stefano Fassina, con conseguenti dimissioni del vice-ministro dell’Economia, è un segnale molto chiaro che Enrico Letta farebbe bene a non ignorare: si sta giocando una partita tutta politica sulla pelle del Paese e dei suoi cittadini, i quali stanno già pagando - insieme alle imprese, che muoiono come mosche - il conto salato al credit crunch che va avanti dal 2011.
Spacciare la discesa dello spread come la panacea di molti, se non tutti, i mali è forse un modo serio di intervenire?
Direi di no, il problema è che ristrutturare il debito significa rivedere scadenze e coupon, significa la via greca senza l’emergenzialità ellenica: ma a chi è in mano il nostro debito pubblico?
Alle nostre banche, solo il 30% è in mano a investitori internazionali.
Questo è il nodo: con chi andiamo a trattare la ristrutturazione?
E chi gestirà questa operazione?.......................
...........In camera caritatis, un funzionario del ministero dell’Economia mi ha detto chiaro e tondo che ci sono stati momenti, negli ultimi tre anni, in cui erano davvero a rischio i pagamenti di pensioni e stipendi: come si sono trovati quei soldi?
Come ha continuato ad andare avanti la disgraziata Italia?
Un’uscita come quella del professor Savona, sposata con quell’entusiasmo da un quotidiano comeMF, mi ha fatto pensare e mi ha convinto che il nostro Paese sia di fatto già fallito tempo fa: abbiamo solo ottenuto tempo per gestire questo processo, ma ora stiamo arrivando al redde rationem, tocca dirlo chiaro e tondo ai cittadini e pagare il prezzo.
Chi governerà questo momento, pari per importanza al secondo dopoguerra e con quale agenda?.......
Prepariamoci, il momento della grande tosatura è arrivato.
Ci sarà repressione finanziaria - prelievi forzosi e patrimoniali -, ci saranno bail-in bancari, ci sarà una ristrutturazione del debito che però temo non sarà quella prospettata dal professor Savona.
Ho una certezza: l’Italia è fallita nel 2011, la lettera della Bce era soltanto un pro forma: ci hanno dato tempo perché se saltava Roma, la Francia e le sue banche venivano giù un secondo dopo e l’Ue esplodeva.
Ora, però, è giunto il momento: oro, patrimonio pubblico, privatizzazioni.
Sono molti i modi con i quali potremo pagare il conto, la certezza è una sola: le deroghe per l’Italia sono finite.
L’ascesa di Matteo Renzi e della sua allegra brigata di quarantenni non è stata casuale.
Così come non lo è stata la sua visita ad Angela Merkel, quando ancora era soltanto un candidato alle primarie.
§A mio avviso, le dimissioni di Stefano Fassina sono l’evento politico più importante dell’ultimo anno, altro che decadenza del Cavaliere. E sono un punto di svolta: attenti a sottovalutarle.
Mauro Bottarelli.


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