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lunedì 21 ottobre 2013

SANITA': QUANDO LA FINIRANNO I NOSTRI POLITICI DI RACCONTARCI FANDONIE???


di Redazione Cadoinpiedi.it - 21 ottobre 2013

La legge di stabilità firmata dal Governo Letta non prevede riduzioni solo nel 2014. Ma le sforbiciate sono corpose per il biennio successivo: 540 milioni nel 2015 e 610 nel 2016. Soldi in meno per tutti.










Tagli alla Sanità, dietrofront: il fondo sanitario si riduce di 1,15 miliardi di euro, nonostante le rassicurazioni del Governo. E a ben guardare la legge di Stabilità, quello che si era fatto uscire dalla finestra rientra dalla porta: l'ultima versione del testo della manovra, ora all'esame di Bruxelles, non prevede, è vero, tagli al settore sanitario, ma solo per il 2014.
Le riduzioni ci sono invece e sono corpose per il biennio successivo, 540 milioni nel 2015 e 610 nel 2016. 
Soldi in meno tutti imputabili alle norme sul personale dipendente e convenzionato del sistema sanitario nazionale, e in particolare al blocco dell'indennità di vacanza contrattuale fino al 2017 sui valori in godimento al 31 dicembre 2013, e una serie di interventi sul trattamento accessorio. Confermato poi il blocco del rinnovo della parte economica del contratto e delle convenzioni per tutti il 2014, e il blocco degli straordinari. Rimane, poi, la riduzione della durata dei corsi di specializzazione da 5 a 4 anni e la riduzione al 4 percento, dal 10 attuale, delle prestazioni socio-sanitarie erogate dalle cooperative sociali.

Il taglio al Fondo è riportato su bianco al comma 21 dell'articolo 11 della legge di Stabilità, che martedì 22 ottobre inizia l'iter in Senato. Secondo la Cgil si tratta di un vero e proprio taglio lineare che colpisce il pubblico impiego e in primo luogo medici e operatori. "Negli ospedali e nei servizi territoriali i cittadini non si curano da soli" ha scritto la sigla sindacale di settore in una nota "Si elimina per sempre la possibilità di utilizzare queste risorse per la valorizzazione professionale e la produttività a livello di contrattazione decentrata. È uno schiaffo che si aggiunge a quelli ricevuti con il blocco dei contratti, il congelamento della retribuzione individuale anche per il prossimo anno, l'inasprimento del blocco del turn over, la mancanza di risorse per i precarie e l'allontanamento della liquidazione con il diritto posticipato anche di quattro anni dal momento in cui lascia per maturazione dei requisiti". Con un tweet, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha provato a calmare le acque: "La spesa del Fondo Sanità rimane inalterata. Recupero risorse per blocco turn over". Ma la tensione con il comparto medico-sanitario rimane alta. Anche se nell'iter parlamentare la legge potrebbe cambiare ancora, sotto l'assedio dei partiti. 

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