Cerca nel blog

giovedì 18 aprile 2013

QUALCHE BUONA NOTIZIA RINFRANCA .....

Post n°8036 pubblicato il 13 Aprile 2013 da diglilaverita


Ivana Greco è una giovane mamma, ha 33 anni e una storia fuori dall'ordinario. Lo scorso 16 marzo Ivana ha partorito una bimba alla 32esima settimana di gestazione, il tutto mentre era in coma per un aneurisma cerebrale. I medici sono riusciti a salvare la piccola, Rebecca Maria, e oggi anche la mamma può finalmente tornare a casa dopo essersi risvegliata dal coma, ma non prima di aver salutato la sua bambina, ancora ricoverata in Neonatologia.

PAPA WOJTYLA 
Ivana ringrazia l'equipe medica dell'ospedale Garibaldi di Catania guidata dal dottor Sergio Pintadi, che ha fatto nascere la sua bambina quando pesava solo un chilo, ma è convinta che a guidare la mano della scienza sia intervenuto qualcuno da molto in alto: “Abbiamo pregato per ore e ore, giorni e giorni, tutti i giorni… pregavamo insieme – racconta la donna – lui su sedeva accanto a me, sul letto, io sentivo la sua mano sulla mia fronte… è stato lui, Papa Wojtyla a salvarmi, lui ha salvato prima la mia bambina e poi me”.
“Ho parlato incessantemente con papa Giovanni Paolo II. Appena mi sono addormentata – continua – lui si è seduto accanto a me e mi ha chiesto di pregare la Madonna. Ogni giorno mi abbracciava… poi mi ha detto ora devo andare, non smettere mai di pregare”.



www.youtube.com/user/antennasiciliact?feature=watch


Fonte: CulturaCattolica.it
di Luisella Saro
Si fa strada in punta di piedi, la notizia. Appena un’Ansa, ieri, a raccontare in poche righe cos’è accaduto a Catania. Il miracolo di una bimba, nata dalla sua mamma in coma. No, il miracolo non è questo. Non solo questo, almeno.

Altre volte i medici han praticato il cesareo a mamme che hanno subito un incidente, o erano tra la vita e la morte. Il miracolo è Ivana Grasso, entrata in coma profondo per un aneurisma, al settimo mese di gravidanza. La davano per spacciata. Dopo un paio di settimane dal parto si è svegliata, ed ha potuto abbracciare sua figlia: Rebecca Maria.
Oggi la notizia ha i contorni più chiari. A darla, tra gli altri, Repubblica, che, raccontati i fatti, riporta le parole di Ivana. «Abbiamo pregato per ore e ore, giorni e giorni, tutti i giorni… pregavamo insieme. Lui sedeva accanto a me, sul letto, io sentivo la sua mano sulla mia fronte… E’ stato lui, Papa Wojtyla a salvarmi; lui ha salvato prima la mia bambina poi me».
Perché non devo, non dobbiamo credere a questa mamma, al suo racconto? Io ci credo. Non vedo che motivi avrebbe, questa giovane donna che è tornata alla vita, per inventare ciò che non è.

Nessun commento: