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martedì 15 gennaio 2013

FIGLI DISABILI UCCISI DAI GENITORI....OSSESSIONE LEGATA AL "DOPO DI NOI"


di Franco Previte 15.01.2013
Ha ucciso a martellate e poi le accoltella, moglie e figlia disabile a Cavour in provincia di Torino e poi si costituisce un pensionato, pare in cura per depressione. Movente : a quanto pare sarebbe originato dall’ossessione legata al futuro della figlia disabile. 

E non si può dargli torto dal punto di vista quale padre responsabile della propria figlia disabile ! 

Ormai è divenuta quasi una “moda” soffrire di depressione, ma è forse dovuta alla accelerazione della vita d’oggi ? 

La depressione, definita dai mass media il “male oscuro” del secolo, comporta disturbi del tono dell’umore, distrugge il morale, lo spirito della persona e sta mietendo vittime innocenti nella società. 

E’ una catena, come l’episodio di oggi avvenuto a Cavour, di quanto sta avvenendo in particolare in questi giorni in Italia, dove continua la mattanza di persone a volte anche innocenti, derivanti da crisi depressive, “situazioni” nelle quali viene coinvolta, purtroppo, la famiglia . 

In genere queste “persone” ritenute ree vengono “piantonate” dalle Forze di Polizia in qualche Reparto di psichiatria negli Enti Ospedalieri e dopo qualche pillola vengono dimesse e come le “altre” finisce, ancora una volta, quale rituale eclatante episodio di sanità malata, malata, molto malata ! 

L’organizzazione Mondiale della Sanità considera la depressione la seconda patologia al mondo e prevede che nei prossimi 20 anni la depressione sarà tra i problemi di salute più diffusi al mondo, dove vivono 450 milioni di persone con questa patologia ed i Paesi in via di sviluppo dedicano poche risorse alla soluzione, a volte meno del 2% del budget pubblico. 

Non parliamo dell’Italia che ignora questa patologia, che colpisce in età giovanile tra i 18 anni ed i 30 ed il fenomeno acquista il carattere di vera e propria calamità sociale. 

Gli psichiatri dicono che spesso non è facile distinguere la semplice demoralizzazione da una condizione patologica, ma pare che a ciò vada incontro il 15% di uomini ed il 25% le donne, quindi malattia da non confondere con i banali e transitori rilassamenti dell’umore che può diventare grave, dopo l’accertamento terapeutico, difficile perché le funzioni psichiche sono limitate. Secondo le stime recenti il 15% dei depressi si suicida. 

La malattia si può curare con farmaci, come afferma il mondo scientifico, per fare in modo che la persona recuperi la capacità di comunicazione necessaria per intraprendere una psicoterapia, questa ultima tende ad ottenere una riattivazione del pensiero e la correzione di atteggiamenti mentali negativi .La depressione è l’espressione grave ed urgente di una futura priorità mondiale. 

In Italia non abbiamo ancora visto nulla per far uscire da quel tunnel tenebroso questi sofferenti, anche con altre patologie, in quanto sussiste una grave carenza di iniziative legislative in favore dell’assistenza psichiatrica da ben 35 anni, dei quali la depressione è l’espressione prima, grave ed urgente. 

Il disagio psichico è circondato da una coltre di silenzi e disinteressi, anzi da una congiura del silenzio ! e la Politica ( col P maiuscolo) lascia il posto ad una profonda delusione. 

Ma occorre che le famiglie dei disabili psico-fisici usufruiscano un sostegno che possa compensare situazioni di svantaggio per tutti i membri delle stesse . 

Quando la famiglia scompare ed il superstite resta solo, chi provvede al suo futuro ? Ecco, questa pare la motivazione di quel padre di Cavour. 

Ormai quanti dirigono la res pubblica debbono capire che é uno dei problemi più scottanti, più difficili, più complessi e di maggior rilievo di questi ultimi tempi, che abbiamo sempre sostenuto nelle n/s Petizioni ancora giacenti invano in Parlamento, “argomento”, ripeto, che affligge le famiglie per l’incertezza del “dopo”, cioè del dopo la morte di colui/ei che sostiene il peso dell’assistenza, soprattutto per non avere ancora una ragionevole certezza e sicurezza sui vari tempi assistenziali che il proprio familiare malato dovrà affrontare. 

Recentemente, nella Radio Vaticana, ho ripreso questo argomento che da anni porto avanti, forse fin oggi inutilmente 


Il 2013 è stato definito dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, l’Anno dei cittadini i cui “ Trattati” hanno creato il concetto di cittadinanza europea ed ogni cittadino beneficia di una serie di diritti, tra i quali quelli di garanzia di salute “ in altro Stato membro”. 

E’ augurabile che episodi come quello di Cavour non si avverino più e nell’Anno della Fede quanti hanno la responsabilità della res pubblica “ascoltino” il Messaggio del Santo Padre ricordando “ i più deboli, emarginati che sono da vedere non con un carico di pietà e dolore” . 

Previte 



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