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venerdì 7 settembre 2012

MAGDI ALLAM: " UN'EUROPA SENZ'ANIMA "




Ieri è stato annunciato che il debito pubblico americano è schizzato oltre i 16 mila miliardi di dollari, pari a oltre 12 mila miliardi di euro, ovvero più di 6 volte il debito pubblico italiano, senza che ciò abbia provocato alcuna reazione negativa dei mercati. Il fatto che non è il debito pubblico il problema che rischia di far collassare l’economia, bloccare lo sviluppo e ridurre alla bancarotta gli Stati, è ulteriormente confermato dal fatto che Giappone, il secondo Paese al mondo più indebitato dopo gli Stati Uniti, ha un debito pubblico pari al 225% rispetto al Pil (Prodotto interno lordo), circa il doppio dello stesso dato concernente l’Italia che è del 123%. Eppure nessuno ha finora mai detto che né gli Stati Uniti né il Giappone siano a rischio default. Ebbene proprio la realtà dell’indebitamento pubblico degli Stati Uniti e del Giappone ci indicano con chiarezza che il problema non è il debito pubblico, sia che lo si consideri nel suo valore assoluto (e in questa graduatoria Germania e Francia sono messi peggio dell’Italia) sia che lo si consideri in rapporto al Pil (e anche in questa graduatoria l’Italia distanzia di poco altri Paesi considerati più solidi come ad esempio la Francia).


Il problema vero è piuttosto la possibilità o meno di emettere moneta. Mentre Stati Uniti e Giappone hanno la facoltà di emettere moneta, l’Italia non lo può fare. L’Italia, al pari dei restanti Paesi dell’eurozona, è obbligata ad acquistare la moneta emessa dalla Banca Centrale Europea attraverso la mediazione delle banche commerciali, con un tasso d’interesse del 4%. Ciò significa che su ogni 100 euro acquistati, l’italia paga 4 euro di interesse, che accresce l’indebitamento pubblico e che si traduce in nuove tasse che gli italiani verranno costretti a pagare per ripianare l’indebitamento pubblico, a prescindere dal fatto che non sono minimamente responsabili dell’indebitamento pubblico. La verità è che noi siamo prigionieri di una “fabbrica del debito” dove il signoraggio monetario imposto dalla Bce ci riduce ad indebitati a vita LEGGI TUTTO

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