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domenica 1 aprile 2012

SIRIA: UNA SITUAZIONE DIVERSA DA QUELLA CHE CI VIENE DESCRITTA! DOMANDIAMOCI PERCHE' -



d. CURZIO NITOGLIA 26 marzo 2012




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● Finalmente anche la stampa politicamente corretta si è svegliata e comincia a parlare in maniera più chiara sulla situazione che si è creata in Siria. Per esempio la Repubblica (21 marzo 2012, p. 19) ha scritto: «Rapimenti, torture, esecuzioni sommarie non sono un’esclusiva delle forze di sicurezza siriane, ma anche l’opposizione ha fatto ricorso a pratiche criminali. Ora, avverte ‘Human Rights Watch’, l’organizzazione umanitaria con base a New York, “Le tattiche brutali dell’esercito siriano non possono giustificare gli abusi dell’opposizione contro i loro avversari”. […]. Vi è il pericolo che tutto ciò degeneri in un conflitto a sfondo settario». Il Corriere della Sera (21 marzo 2012, p. 23), collegando l’attacco alla Siria con quello all’Iran, scrive che «Il New York Times ha rivelato ieri [20 marzo] che “il Pentagono ha scelto una simulazione che doveva prevedere le conseguenze di un attacco israeliano. La risposta è stata piuttosto fosca. Gli Usa verrebbero risucchiati nel conflitto e potrebbero perdere diverse centinaia di militari. Magari l’intero equipaggio di una nave colpita per ritorsione dagli iraniani. L’esito del test virtuale ha suscitato grande preoccupazione al Pentagono. […]. Uno strike d’Israele avrebbe ripercussioni drammatiche». 


● D’altra parte alcuni siti di contro informazione (‘Effedieffe.com’ e ‘SirianFreePress.net’ più canali video correlati 1 e 2) stanno facendo conoscere in maniera più approfondita anche in Italia la reale situazione siriana. Cito alcune notizie riportate in essi ed esorto i lettori a visitare questi siti, per approfondire la questione, che è di fondamentale importanza in sé e per le conseguenze che ne scaturiranno in caso di invasione della Siria da parte delle forze occidentali (Usa, Nato, Israele). 

● La dottoressa siriana NADIA KHOST (autrice di molte opere sul patrimonio culturale della civiltà araba) scrive che adesso che il regime siriano ha ripreso il sopravvento e sta dando gli ultimi colpi alla «resistenza», gli arrestati cominciano a confessare sinceramente e ne esce un quadro alquanto diverso dalle cronache della stampa occidentale. «Hanno assassinato uomini d’affari e professori d’università. Ora sappiamo che ciascuno di noi può morire in caso di attacco delle bande armate».LEGGI TUTTO

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