Cerca nel blog

domenica 15 aprile 2012

PAPA BENEDETTO XVI E LE GRAVI DISOBBEDIENZE IN SENO ALLA CHIESA.

Editoriale: cosa succede nella Chiesa austriaca

(di Mauro Faverzani
Non a caso Papa Benedetto XVI, nella recente omelia per la S. Messa del Crisma, ha puntato l’indice contro la «disobbedienza», definendola una «spinta disperata a trasformare la Chiesa secondo i nostri desideri e le nostre idee», anziché conformarsi «alla vera volontà di Dio ed alla Sua Parola sempre valida». Tradire la Dottrina cattolica si pone evidentemente in quest’ottica. Ora, il Catechismo, al n. 2357, definisce –Sacra Scrittura alla mano – le relazioni omosessuali «gravi depravazioni», «intrinsecamente disordinate», «contrarie alla legge naturale» ed «in nessun caso» da approvarsi. Accettare dunque un gay in un consiglio pastorale parrocchiale significa contrastare pesantemente l’insegnamento della Chiesa in merito.
E’ quanto accaduto in Austria, dov’è scoppiato il finimondo, dopo la decisione assunta dal Card. Christoph Schönborn di ratificare l’elezione di Florian Stangl, un 26enne dichiaratamente omosessuale, nel consiglio della Parrocchia di Stützenhofen, Arcidiocesi di Vienna. Stangl ha ufficialmente registrato la convivenza con il proprio “compagno”, come previsto dalle leggi vigenti nel suo Paese.
Eletto a stragrande maggioranza – 96 voti su 142 – dovrebbe ora contribuire alla programmazione della locale comunità ecclesiale, come previsto dal Codice di Diritto Canonico. In un primo tempo in un’intervista al “Kurier”, il Parroco, don Gerhard Swierzek, manifestò la propria contrarietà, non essendo il giovane per nulla disposto a praticare la castità, da lui definita  anzi «una richiesta irrealistica».
L’Arcidiocesi emanò allora una dichiarazione ufficiale, resa nota dal sito “LifeSiteNews.com”, in cui precisava come nessuno fosse «stato cacciato a causa dei propri sentimenti omosessuali», pur dovendosi tener conto del fatto che le «indicazioni della Chiesa» ed «il Magistero» non approvano con fermezza «le unioni omosessuali». Del resto – ricorda la nota – lo stesso esser membro di un consiglio parrocchiale richiede «specifici requisiti», tra cui «l’impegno nei confronti della dottrina LEGGI TUTTO.

Nessun commento: