Cerca nel blog

martedì 25 ottobre 2011

ORGOGLIO ITALICO!! SERVE PER RIALZARE LA TESTA ED ANDARE AVANTI NELLA BATTAGLIA, E' UNA GUERRA QUESTA, NON DIMENTICHIAMOLO!!!

di Andrea Mazzalai




Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!



L'incontro di Dante con Sordello da Goito, presso Mantova, un famoso poeta e trovatore del XIII secolo ispira in Dante la famosa invettiva nei confronti di un'Italia definita in crescendo “serva”, “nave senza timoniere”, “non signora delle sue province ma casa di prostituzione” proprio perché divisa e lacerata al suo interno da continue lotte e rivalità. Dante riconosce che questa condizione così desolata è dovuta ai politici del tempo ma soprattutto alle due somme autorità, il papa e l'imperatore, che per ambizione e miopia non adempiono ai loro doveri di guide spirituale e temporale. In un passaggio invoca Dio stesso, definendolo Sommo Giove, chiedendosi se ha rivolto lo sguardo altrove o se quanto avviene sia una “preparazione” di un “bene” che non riusciamo a comprendere. 
(EcodiBergamo )



Non vi sembrano incredibilmente attuali questi passi del sommo poeta, non è incredibile come la storia spesso di ripeta e si diverta a fare la rima!



Rileggetevelo è affascinante la storia, chiedetevi ... se quanto avviene sia una “preparazione” di un “bene” che non riusciamo a comprendere!



Questo Paese va restaurato cacciando i mercanti dal tempio, pressando la politica con il contributo e la responsabilità di ognuno di noi, ben sapendo che non tutti faranno propria la responsabilità, avvoltoi e sciacalli ci saranno sempre. Il Paese va rifondato sulla pietra angolare del bene comune, cancellando con il tempo decenni di ideologie e ricette economiche demenziali, isolando mafie, corporazioni, massonerie.



Utopia? Bene ci penserà la storia a sistemare tutto di un'Italia serve, senza timoniere, spesso e volentieri casa di prostituzione politica ed economica!



I dilettanti della politica a Roma si sono subito rifugiati dietro gli ordini impartiti da due clowns i cui portavoce hanno passato la giornata a smentire l'ironia e l'offesa di domenica verso l'Italia, purtroppo non più donna di province ma governo di bordelli! Affascinante è stato ascoltare un'oscuro e sconosciuto Van Rompuy alzare la voce per imporre il nulla.



Nessuno ci deve dire cosa dobbiamo fare, solo noi dobbiamo rivoluzionare la nosta società, non certo un gruppo di oligarchi e le loro marionette. Ne tantomeno paesi come la Germania e la Francia le cui banche hanno disseminato il debito subprime in Europa e ora cercano di nascondere la loro estrema fragilità. 
Arsura francese



L'Italia è l'unico Paese europeo che ha portato avanti più riforme a livello pensionistico incisive in questi anni a tal punto come abbiamo visto Italia e Germania debito implicito che uno dei più prestigiosi istituti di ricerca la Albert Ludwigs Universistat di Freiburg ha riconosciuto al nostro Paese il minor debito implicito di tutta l'Europa ovvero il debito relativo al sistema pensionistico.
o_document2_204


Il valore delle pensioni statali medio è già uno dei più infimi d'Europa e lo sarà sempre di più a meno che qualcuno non si illuda di raccontare la favola di una ripresa dei redditi. Le riforme del sistema pensionistico fatte in Italia non le ha fatte nessuno anche se molta strada resta da fare per ripulire l'inequità attuale. Ve l' ha mai raccontato nessuno che secondo il fondo monetario internazionale nei prossimi venti anni in Germania la spese pensionistica aumenterà di quattro volte quella italiana?



Se dobbiamo intervenire sul sistema pensionistico altro che lo zero virgola sulle pensioni d'oro e un serie contributo deve essere richiesto a quelle baby i cui percettori devono uscire dall'oblio che una classe politica demenziale ha creato per loro.



Ne abbiamo già parlato in maniera approffondita in "Perfect Storm Made in Italy" un'analisi dedicata a tutti coloro che vogliano comprendere quali sono in realtà i punti di forza di un Paese che incredibilmente sta dando il peggio di se di fronte ai clowns della politica mondiale non solo a livello politico ma anche come popolo, un popolo diviso, lacerato come il ricordo di Dante!



Un'Europa lacerata e divisa sta facendo leva, una leva finanziaria per la sua distruzione, ma quello che è affascinante è che sta facendo dimenticare le devastazioni e la fragilità di due paesi come l'America e l'Inghilterra che sono ormai degli zombies finanziari e per certi versi anche economici.



Nel fine settimana si è parlato della Spagna come paese ben avviato sulla strada della rinascita, grazie alla responsabilità della politica, ma chissà perchè alcune previsioni vedono il deficit spagnolo al 7 % per fine anno, chissà, una previsione fatta ancora prima del doppio downgrade! 
Bloomberg



Nel frattempo l'indice CFNAI del distretto manifatturiero di Chicago, uno dei nostri indicatori di recessione preferiti,  continua la sua situazione di stallo senza dimenticare che nella precedente recessione sino al mese precedente alla conferma del suo avvio, l'occupazione e la produzione continuarono a salire nelle statistiche ufficiali e che la dichiarazione ufficiale avvenne ben sei mesi dopo. Ben tre indicatori su quattro che solitamente seguiamo ci dicono che stiamo entrando in recessione a velocità di stallo.



Nel fine settimana verrà inviata a tutti coloro che hanno contribuito o vorranno contribuire liberamente al nostro lavoro con una libera donazione (cliccando qui sotto),  l'analisi aggiornata sulla situazione italiana economico/finanziaria, con alcune inedite perle,  senza dimenticare che questo Paese va rifondato cacciando i mercanti dal tempio, sulle fondamenta del bene comune!


COSA INTENDE DIRE IL VATICANO ? CIO' CHE I MEDIA HANNO DIFFUSO CREANO PERPLESSITA': PERCHE' IL VATICANO "PROPONE" UN GOVERNO MONDIALE?

 24/10/2011 13:48

VATICANO – G20
Un documento del Pontificio consiglio della giustizia e della pace. La crisi dimostra l’esigenza di tornare a subordinare la finanza alla politica. La glooalizzazione impone “un’Autorità super partes, con potestà di decidere con metodo democratico e di sanzionare in conformità al diritto”. Tra i “passi” l’istituzione di una tassa sulle transazioni finanziarie. 

Città del Vaticano (AsiaNews) – La crisi economica che il mondo sta vivendo mostra l’esigenza di tornare a suordinare la finanza alla politica “che ha il fine di preoccuparsi del bene comune”: a tale scopo il Vaticano propone la creazione di una nuova autorità finanziaria mondiale che “regoli il flusso e il sistema degli scambi monetari”, coinvolgendo i Paesi emergenti e quelli in via di sviluppo.



La proposta della creazione di una “Autorità pubblica a competenza universale” è contenuta in
una nota del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, presentata questa mattina, nell’approssimarsi della riunione del G-20, in programma il 3 e 4 novembre prossimi, a Cannes, in Francia.

Il documento che, come ha detto il presidente del Pontificio consiglio, card. Peter Kodwo Appiah Turkson, ha i suoi “cardini nel sacro valore della dignità dell’uomo e nella ricerca del bene comune”, tratteggia anche “alcune tappe e caratteristiche del cammino da percorrere”. Tra queste: l’istituzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, la richiesta di riflessione sulle forme di ricapitalizzazione delle banche, anche con fondi pubblici, “condizionando il sostegno a comportamenti virtuosi e finalizzati a sviluppare l'economia reale” e non la speculazione.

La nota parte da una analisi sugli aspetti economici, culturali e sociali della crisi in atto che “ha rivelato comportamenti di egoismo, di cupidigia collettiva e di accaparramento di beni su grande scala”. L’economia a partire dalla fine del XX secolo ha visto l'aumento della diffusione della moneta rispetto alla produzione del reddito, le bolle speculative, le crisi di solvibilità e fiducia. E’ un mondo in cui sono aumentate a dismisura le diseguaglianze, il che è “estremamente problematico anche per la pace”. Il tutto sulla base di una “ideologia utilitarista”, per la quale  “l'utile personale conduca al bene della comunità”, mentre “sebbene legittimo, l'utile individuale non sempre favorisce il bene comune”.

Le “ideologia della tecnocrazia” e della “idolatria del mercato”, ha detto il segretario del Pontificio consiglio, mons. Mario Toso, “hanno inciso negativamente sul sistema monetario e finanziario internazionale e globalizzato, provocando diseguaglianze sul piano dello sviluppo economico sostenibile, nonché gravi problemi di giustizia sociale, mettendo a dura prova soprattutto i popoli piu' deboli”. Esse vanno superate “muovendo da un nuovo pensiero, da un nuovo umanesimo globale, aperto alla trascendenza, secondo cui il primato dell'essere sull'avere comanda un'etica più 'amica della persona', ossia un'etica della fraternità e della solidarietà, nonché la subordinazione dell'economia e della finanza alla politica, responsabile del bene comune”.

Di qui la proposta del “passaggio deciso da un sistema di governance - ossia di coordinamento orizzontale tra Stati senza un’Autorità super partes - ad un sistema che, oltre al coordinamento orizzontale, disponga di un’Autorità super partes, con potestà di decidere con metodo democratico e di sanzionare in conformità al diritto”.

Questa autorità mondiale si dovrebbe sviluppare “avendo come punto di riferimento” l’Onu. Nella nuova autorità politica mondiale, dovrebbero convivere politiche di “governance” e di “shared government”, cioe' il coordinamento orizzontale e una autorità super partes. Premessa per la riforma è un “corpus minimo condiviso di regole necessarie alla gestione del mercato finanziario globale”, dopo che è entrato in crisi il sistema di Bretton Woods e il Fondo monetario internazionale ha perso il carattere di stabilizzatore della finanza mondiale.

«Un'Autorità mondiale contro la crisi»


giovani  



di Gianfranco Fabi 24-10-2011

Un giusto equilibrio tra visione profetica (un'autorità politica mondiale) e pragmatico realismo (ricapitalizzare gli istituti di credito), tra valori di fondo (il primato dell'etica sull'economia) e piccoli passi concreti (un corpus mimimo di regole necessario alla gestione del mercato finanziario).

Con il documento pubblicato oggi (Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale), il Pontificio consiglio della Giustizia e della Pace non ha inteso proporre solo un importante spunto di riflessione ed un richiamo molto puntuale in questa fase in cui la crisi finanziaria sembra non trovare soluzione, ma ha anche posto con fermezza alcuni punti che il dibattito politico ha per troppo tempo lasciato in secondo piano.

In primo luogo il tema delle disuguaglianze: alla radice della crisi c'è la crescente distanza tra ricchi e poveri non solo a livello di paesi o di aree geografiche, ma anche all'interno delle società, per la profonda incapacità della politica di valorizzare le risorse ma anche di creare le condizioni per un'equa distribuzione delle stesse. Il documento mette sotto accusa in maniera esplicita il liberismo economico, ma mette (pur timidamente) in luce, come il problema di fondo sia stato il comportamento delle persone che non ha saputo unire alla voglia di ricchezza (che comunque è stata un traino alla crescita) il necessario spirito di solidarietà.

Ritorna il grande insegnamento della Caritas in Veritate: lo spirito del dono e la dimensione della gratuità devono dare un'anima anche al libero mercato, devono costituire elementi fondamentali nel rapporto tra le persone e dare un'anima alla logica degli scambi.

Ma il documento ha al suo centro la necessità di costituire, pur gradualmente, una grande Autorità politica mondiale, non tanto per comandare il mondo, ma per porsi al servizio di tutti i paesi per garantire efficienza e trasparenza dei mercati, per evitare politica iperprotettive, per evitare le crisi derivanti dagli eccessivi deficit pubblici. Si tratta di un obiettivo indubbiamente ambizioso, soprattutto perché lo stesso documento, sottolinea le difficoltà in cui si stanno muovendo le grandi istituzioni mondiali. Ma resta il fatto che una dimensione di governo mondiale, nell'ottica del servizio e non del potere, non può che rimanere un orizzonte forte per chi crede nella dignità di ogni persona, al di là di ogni differenza
.  LEGGI TUTTO

Il Vaticano "indignado": chiede creazione di una Banca centrale mondiale

   di: La Repubblica 24.10.11

venerdì 21 ottobre 2011

NICOLETTA FORCHERI: IN FRANCIA SI STUDIA IL MODELLO ITALIANO DELLE PMI MENTRE IN ITALIA LE STESSE SONO MASSACRATE .........

Berneschi: 'indagati' 'indignati' e ...'censurati'...?



N. Forcheri
 20 ottobre 2011

Il 18 ottobre Berneschi, presidente della Carige, dichiarava al convegno Confindustria per l’internalizzazione delle PMI che la valutazione delle agenzie di rating è “solo politica”. Si noti una cosa, il giorno dopo puntuale arrivava il declassamento dell’agenzia Standard & Poors da A- a BBB+, intervenuto appena dodici giorni dopo quello di su’ sore’ Moody’s da A2/P-1 a Baa1/P-2.

Si noti un’altra cosa: mentre in Italia si internazionalizzano le PMI, volenti o nolenti, dedicando a tale azione massificata convegni e fondi, imponendo l’out out “o internazionalizzazione o fallire”, per fare posto alla grande distribuzione e alle big corporations straniere, in Francia le associazioni industriali e patronali si studiano il modello italiano (e svedese) di sviluppo delle PMI, e lo fanno finanziando un think tank o gruppo di studio chiamato Fabrique de l’Industrie, presieduto dal numero uno di Eads, per delineare una nuova politica industriale in modo da supplire alla carenza in Francia di PMI (http://www.la-fabrique.fr/4-questions-a-Louis-Gallois-president-de-La-Fabrique-de-l-industrie.htm - (http://www.linkiesta.it/sorpresa-ripartire-francia-studiano-le-nostre-pmi). Apparentemente il modello PMI italiano era buono, e anche quello dell’IRI, o meglio sarebbe stato buonissimo se non fossero stati attaccati dagli usurocratici internazionali.

Si noti anche che il metodo PMI in Italia, da sempre fiore all’occhiello dello stimatissimo Made in Italy, oltre a non essere né incoraggiato, né incentivato né tanto meno finanziato – pena la scure dell’antitrust, della Commissione europea e di tutti quanti - sta subendo un massacro generalizzato mediante appositi strumenti burocratici, fiscali, creditizi, studi di settore truffaldini.

Si pensi che ad esempio Artigiancassa


(cfr.http://www.artigiancassa.it/Pagine/default.aspx ), deputata a erogare crediti agli artigiani, è stata acquisita da BNP PARIBAS, creditrice al 30% del nostro debito pubblico, parzialmente proprietà dello Stato francese, banca dealer dei nostri titoli di Stato, socia in affari dell’azionista di riferimento (Albert Frère) di Gaz de France Suez, Total(FinaElf), Suez Environnement, Lafarge, Imerys, e controllante totalitaria della BNL… quella BNL che Fiorani e Berneschi volevano scalare in tutta fretta magari per evitare quest’ondata di occupazioni finanziarie del nostro paese. Stanno andando avanti nell’indifferenza della magistratura anche vere e proprie frodi generalizzate: molti sono infatti i casi d’iscrizione illegale delle PMI nel registro delle centrali di rischi delle banche con esposizioni debitorie fasulle, in modo da costringerle a ‘rientrare’ improvvisamente dai fidi e così facendo, fallire.

Si noti anche che quello che era apparso come uno sfogo particolarmente sincero di un presidente di una banca, Berneschi, non è stato più rintracciabile in alcun sito internet. Nel suo sfogo davanti a Confindustria, Berneschi si era infatti lamentato (vado a memoria) che con le regole contabili “imposte” – sottinteso dalla Banca internazionale dei regolamenti (?) - era diventato particolarmente difficile operare ed erogare credito  al pubblico e alle imprese e che Draghi non li aveva difesi, “pensava ad altro”. E che le banche del paese sono sane, vengono valutate dalle agenzie di rating senza esame dei fondamentali. Tale articolo “al veleno” è sparito da tutto il net, e a meno di abbonarsi o richiedere una copia all’archivio del Secolo, lo sfogo di Berneschi è introvabile.

Ora tale articolo è importante perché è un indizio di quel complotto della cupola finanziaria internazionale contro il nostro paese – uno dei tanti, vedasi i PIIGS, vedasi Siria e Libia, Polonia, Iraq, Afghanistan e Iran ecc. – una cupola invisibile, un governo ombra che ricatta, minaccia, censura, oscura, manipola dati e informazioni continuamente, manda i sicari, se del caso, fa paracadutare i suoi uomini in posti di alta responsabilità e su di essi preme al minimo sgarro, virgola di traverso, sospetto di non conformità.

Basti pensare che Berneschi è uno di quei banchieri processati per la tentata scalata a BNL (http://www.corriere.it/economia/11_aprile_20/unipol-consorte-fazio_fb0f719e-6b65-11e0-b852-b4a6122a06f0.shtml ) che se non altro aveva il merito di essere ‘patriottica’ nel senso che avrebbe drenato meno crediti e capitali all’estero che non attualmente che è passata di mano a BNP Paribas – quella stessa BNP PARIBAS che ha chiuso completamente i rubinetti del credito agli artigiani mentre le nostre rendite e i nostri utili vanno direttamente ai suoi interessi franco-rotti (‘rossoscudi’), quelli della maggiore creditrice del nostro debito pubblico ‘sovrano’, a vantaggio della quale probabilmente è stata fatta fallire DEXIA..

Molte di queste alte cariche hanno, apertamente o discretamente, simpatizzato con la rivolta degli indignados, chi per strumentalizzare il movimento, ma altri per sincera e genuina simpatia. In fin dei conti anche loro hanno dei figli, e a giusto titolo si sentono preoccupati per la sorte che toccherà loro, che rischierà di essere sicuramente meno buona dal punto di vista economico della loro. Una sorte che i primi a non volere sono proprio loro, i figli, che a 20 anni sono indignati e si sentono facenti parte di quel 99% che contesta l’1% dei ricchi criminali del pianeta. Chi è intelligente, e non furbo, si rende conto che in tale contesto socioeconomico si storpia tutto, ivi comprese le relazioni amorose e la realizzazione personale e professionale.

Contro le agenzie di rating è stata inoltrata in data 13 ottobre una denuncia querela : contro le agenzie di rating, eventuali legali di dette e altre agenzie di rating, il governatore Draghi e il direttore generale Saccomanni della Banca d’Italia SPA per le seguenti ipotesi di reato seguenti (http://seigneuriage.blogspot.com/2011/10/denunciaquerela-contro-agenzie-di.html):

1)Concorso formale in reato continuato (art.81 c.p.);

2) Pene per coloro che concorrono nel reato (art.110 c.p.);

3) Circostanze aggravanti (art.112 c.p.);

4) Corruzione del cittadino da parte dello straniero (art. 246);

5) Disfattismo politico (art.265 cp);

6) Disfattismo economico in periodo di guerra contro Serbia, Iraq, Libia, etc., etc., (art.267 c.p.);

7) Devastazione, saccheggio e strage (art.285 c.p.);

8) Corruzione per un atto d’ufficio (art.. 318 c.p.);

9) Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio (art. 319 c.p.);

10) Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio (art.320 c.p.);

11) Rifiuto di atti d’ufficio (art.328 c.p.);

12) Abusivo esercizio di professione (art. 348 c.p.);

13) Turbata libertà degli incanti (art.353 c.p.);

14) Omessa denuncia di reato da parte del cittadino (art. 364 c.p.);.);

15) Associazione a delinquere (art.416 bis);

16) Devastazione e saccheggio )art.419 c.p.);

17) Distruzione di materie prime o di prodotti agricoli o industriali ovvero di mezzi di produzione

(art.499 c.p.);

18) Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio

(art.501 c.p.);

19) Manovre speculative su merci (art.501 bis c.p.);

20) Turbata libertà dell’industria o del commercio (art.513 c.p.);

21) Istigazione o aiuto al suicidio (art.580 c.p.);

22) Furto (art.624 c.p.);

23) Truffa (art.640 c.p.);

24) Frode informatica (art.640 ter c.p.);

25) Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate, o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico (art. 656 c.p.);

27) Procurato allarme presso l'autorità (art. 658 c.p.)

28) Abuso della credulità popolare (art.661 c.p.);

29) Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.-



Nicoletta Forcheri

20 ottobre 2011

GRAZIE AL LAVORO DI RICERCA E TRADUZIONE DI" CARMEN THE SISTER" SCOPRIAMO CHE ESISTE UNA POLIZIA CON LA BAIONETTA IN CANNA!!!

20/10/11

Polizia Antisommossa Straniera Forse Già Operativa in Grecia



Dal Blog Golem XIV David Malone avverte di questa forza di polizia militarizzata che addirittua ha  la base in Italia...a voi vi hanno chiesto qualcosa?
Lo sapevate che l'UE ha la sua polizia anti-sommossa in grado di operare in qualsiasi paese Europeo, che non risponde direttamente a nessuno di loro? No, nemmeno io lo sapevo.
Si chiama Gendarmeria Europea (Eurogendfor). Ha la sua base in Italia, ma è finanziata e gestita dai sei paesi firmatari che sono Francia, Italia, Olanda, Spagna, Portogallo e Romania. Tuttavia, secondo il Trattato che l'ha istituita, Eurogendfor può operare in qualsiasi paese dell'UE ed è disponibile verso i paesi che la invitano. Il paese ospitante è denominato 'Host'.
La Gendarmeria è appositamente istituita per affrontare sommosse e disordini civili e, come enuncia il Trattato, deve essere
... esclusivamente composta da elementi delle forze di polizia a statuto militare.
Guardate la foto. Quante forze di polizia, anche anti-sommossa, che voi sappiate, usano l'attacco a baionetta?
La forza è composta da 3000 uomini con sede in Italia, in due brigate di rapida implementazione. Dal momento che la Grecia non è membro di Eurogendfor, pochi, o nessuno, dei suoi agenti/soldati (?) parlerà greco. Eppure, ora possono operare in Grecia. Ho verificato con degli amici ad Atene e mi dicono è vero.
Ho anche contattato - o provato a contattare - direttamente Eurogendfor per due volte, allo scopo di verificare i fatti. Tuttavia il contatto e-mail sul loro sito web non funziona. Si può compilare un modulo, ma nelle ultime 4 ore e mezza, quando premo invio ottengo questa risposta:
"Il server non è in grado di inviare la vostro richiesta. Per favore riprovare più tardi".
Telefonando direttamente alla sede centrale, risponde un sistema automatizzato. C'è una opzione Ufficio Stampa ma riporta al menu principale di “benvenuto”, come fa anche ogni altra singola opzione. E' andato avanti così tutto il giorno.
In altre parole c'è la facciata di un contatto, ma la realtà operativa è "Levati dalle palle, plebeo!"
Che cosa vuol dire se si scopre essere vero che il governo Greco ha 'invitato' una polizia anti-sommossa quasi militare fatta di personale di altre nazioni per operare in Grecia contro i propri cittadini? La polizia Greca non basta? I militari Greci non sono disposti a spaccare teste? Ci vogliono degli stranieri che lo facciano per te?
Che differenza c'è esattamente tra Eurogendfor e qualsiasi altra forza mercenaria? Il governo Greco potrebbe 'invitare' qualsiasi esercito privato. Non importa come inquadrare Eurogendfor, la realtà è che il popolo Greco non ha votato a favore di questo trattato e di certo non gli è stato chiesto se è d'accordo che delle forze straniere quasi militari possano operare in Grecia. Se questa storia si rivela essere vera, allora significa che il governo Greco, come tutti i governi nel corso della storia che hanno perso ogni legittimità con la loro stessa gente, cerca il sostegno militare di forze esterne con cui reprimere il proprio popolo. Una volta vista in questo modo, alla fine entra in gioco la parola tirannia. E questa parola ha conseguenze estremamente gravi.
Facciamo un passo indietro. I tagli in Grecia sono intimamente legati con il salvataggio delle banche Francesi e Tedesche, nonché con i proprietari Greci delle banche Greche. Il popolo Greco sta manifestando da mesi contro il “salvataggio”. Il governo Greco ha ignorato il suo popolo e ha scelto di eseguire gli ordini delle élites della UE, del FMI, della BCE e della maggior parte di tutte le banche a livello globale.
Ora si presume che una forza anti-sommossa militarizzata non-Greca potrebbe essere arrivata per imporre l'austerità. Quali ordini stanno davvero eseguendo? Gli interessi di chi starebbero servendo? Forse delle banche? La classe finanziaria ha ormai un proprio personale di polizia anti-sommossa da spedire ovunque la gente tenti di sfidarla, e dove la polizia locale può non essere abbastanza 'affidabile' al servizio degli interessi sovra-nazionali delle banche?
Naturalmente questo non è il ruolo per cui Eurogendfor è stato istituito. Lo so. Ma comunque è questo il modo in cui funziona in realtà?
Continuerò a cercare di parlare con chiunque a Eurogendfor, e vi farò sapere se mai si degnano di accettare una e-mail o rispondere al telefono. Non trattenete il respiro. Chi sono io, dopo tutto? Solo un cittadino, e cosa conta di questi tempi?

Cittadino? Nel nuovo ordine o sei titolare di un bond, o non sei nessuno.
David Malone, l'autore del blog, è documentarista della BBC e autore del libro Debt Generation

mercoledì 19 ottobre 2011

"CONVERTITEVI, UN GIORNO VERRA' IL GIUDIZIO DI DIO! DIO HA DETTO NON UCCIDERE!". CI SONO MOLTI MODI PER UCCIDERE LE PERSONE.....

"Dio ha detto una volta: non uccidere. Non può l'uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. [...] Nel nome di Cristo […], mi rivolgo ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!".



Dal vangelo di oggi 19.10.11

Vangelo   Lc 12, 39-48 

A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto. 

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».

Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.

Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.

Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.

A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».  

EQUITALIA CAUSA DI MORTE IN ITALIA....SEGUITE LE STORIE DEI PICCOLI IMPRENDITORI SUL SITO DI ICR.......

una brutta storia,Sandro .................

Pubblicato da ICR su ottobre 15, 2011

Maria detto

ottobre 15, 2011 a 11:46
Mio padre Sandro aveva solo 51 anni mi ha lasciato venerdi mattina,

ora solo una cosa devo fare ,

giustizia prima che altre persone come lui cadano nelle grinfie atroci di questa gente ,a costo di rimetterci anche la mia vita ,
faro’ saltare in aria questo ufficio che l’ha distrutto ,e che mi ha portato via una persona onesta e buona ,voi non immaginate la rabbia che ho dentro ,
e’ come un vulcano che deve esplodere .
Buongiorno,

sono Maria ,la figlia di Sandro ,aprendo le sue mail ho trovato che era in contatto con voi ,Mio padre e’ in rianimazione , la sua disperazione l’ha portato a somministrarsi farmaci , pero’ il suo cuore essendo gia’ debole e stanco ha subito un’infarto abbastanza grave , i medici ancora non si pronunciano in merito alla sua ripresa , sono inesperta di queste cose e soprattutto di cosa sia Equitalia , ma se l’ha ridotto cosi’ vuol dire che la sua era una brutta situazione , vi ringrazio perche’ ho visto che voi avete cercato di aiutarlo ,spero solo che si salvi e che riapra gli occhi ,un’altro papa’ come lui ,che nella sua vita ha fatto solo grandi sacrifici ,non voglio perderlo , gia’ ho perso la mamma in tre mesi un brutto male se l’e’ portata via e come vedete la vita non riserva mai belle cose,Grazie a voi tutti .




APPROFONDISCI: LA SOLIDARIETA' DEI COLLEGHI SUL SITO DI IMPRESE CHE RESTISTONO

martedì 18 ottobre 2011

I COPTI IN EGITTO, PERCHE' IL MONDO OCCIDENTALE IGNORA LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI??





Tarek Heggy

di Tarek Heggy
12-10-2011


L'autore [nella foto], noto intellettuale egiziano amante della libertà vera per tutti, è da sempre uno dei più strenui difensori della minoranza copta. Questo suo testo, scritto originariamente nel 2007, è ancora attualissimo. E profetico.
Se fossi un copto infrangerei i cieli d’Egitto e del mondo con le mie grida denunciando il clima di oppressione in cui i Copti egiziani vivono oggi.
Se fossi un copto comunicherei al mondo intero le ingiustizie che molti copti hanno subito a partire dal 1952 e hanno impedito loro di occupare ruoli amministrativi e politici che meritano.
Se fossi un copto griderei con tutto il fiato in gola contro le enormi ingiustizie che fanno sì che io paghi tasse che vengono poi versate dallo Stato ad al-Azhar che non ammette i copti in nessuna facoltà.
Se fossi un copto esprimerei tutta la mia rabbia perché devo pagare tasse usate per costruire decine di moschee quando lo Stato egiziano non ha mai pagato una lira per la costruzione di una sola chiesa a partire dal 1952, con l’unica eccezione di una donazione attuata 40 anni fa dal Presidente Nasser per la costruzione della cattedrale di san Marco ad Abbaseya.
Se fossi un copto leverei la voce per l’assenza di un solo copto in molti consigli legislativi nell’Egitto contemporaneo.
Se fossi un copto scriverei un articolo dietro l’altro per descrivere il modo in cui i mezzi di informazione ignorano le mie esigenze e le feste religiose come se la popolazione copta in Egitto non esistesse.
Se fossi un copto farei sapere al mondo intero che la storia copta non è debitamente considerata nei curriculum scolastici egiziani e che lo studio della lingua araba a scuola non consiste più nello studio di testi letterari, poesie, romanzi, drammi e racconti brevi, bensì nello studio della sacra scrittura islamica che viene giustamente insegnata nelle classi con studenti musulmani.
Se fossi un copto avrei mobilitato il mondo intero per fare notare le difficoltà che i copti hanno per ottenere il permesso a costruire una chiesa [con i propri fondi non con i proventi delle tasse che loro stessi pagano].
Se fossi un copto porterei all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale i commenti oltraggiosi fatti da alcuni scrittori musulmani sui copti, quali il loro convincimento che i copti non devono assumere il governo pubblico, che devono pagare la gizya e che non devono servire nell’esercito. Tradurrei gli scritti oscurantisti quali il testo assurdo del Dr. Mohamed Emara, finanziato da al-Azhar, il cui finanziamento proviene dalle entrate fiscale, comprese quelle pagate dai copti, che sono vilipesi in libri pubblicati a spese dello stato.
Se fossi un copto avvierei una campagna sia interna sia esterna in cui si chiede l’eliminazione della voce "religione" dalla carta d’identità egiziana. Perché mai una persona che vuole a vere a che fare con me deve sapere la mia religione?
Se fossi un copto avvierei una campagna contro la burocrazia egiziana che ha consentito alla legge dello statuto personale per non musulmani di restare chiusa in un cassette per quasi un quarto di secolo, facendo sì che i copti la chiamino scherzosamente la legge del disastro personale invece di legge dello statuto personale (in arabo statuto si dice ahwal, ma se la lettera h viene pronunciata gutturalmente il significato diventa disastro).
Se fossi un copto farei sapere al mondo intero che la questione copta in Egitto è solo una delle manifestazioni di una forma mentale che è diffusa in questa regione del mondo e chiamerei l’umanità intera a costringerla a ritornare sui propri passi e abbandonare questo cammino oscuro e pericoloso.

Traduzione dall’arabo di Valentina Colombo.

Il testo è stato raccolto nel volume di Tarek Heggy, 
Le prigioni della mente araba, trad. it., Marietti, Milano 2010.



Persecuzioni contro i Cristiani in Egitto

di Elisabetta Galeffi 11-10-2011
«Il militare che giaceva a terra e che diceva che sono stati i copti a iniziare gli scontri» - quelli che il 9 ottobre  hanno causato la morte di 24 cristiani copti e il ferimento di altri 200 per le strade de Il Cairo -, «quel militare mentiva. A sparare per primo sulla manifestazione dei cristiani è stato l’esercito. Nella capitale egiziana tutti lo sanno e lo dicono. La televisione di Stato ha trasmesso un’intervista taroccata: anche i musulmani onesti lo pensano». A parlare è una vecchia conoscenza cairota, un funzionario di una società commerciale internazionale, buona cultura e ottima conoscenza - anche per motivi di lavoro - degli attuali problemi del Paese. Chiede di restare anonimo e avvisa che d’ora in poi comunicare con lui diventerà più difficile: è infatti un egiziano cristiano di rito copto e quindi ha paura.

Alla manifestazione lui non è andato. Vi si era invece recata la sorella con due dei suoi figli. «Oggi anche andare a protestare pacificamente per le strade de Il Cairo è una follia - commenta -, non un atto di coraggio. Perché ormai le strade della città non sono più sicure per nessuno, nemmeno per i musulmani. Ci sono molte persone che non hanno più né cervello né un minimo di coscienza, e gente del tutto normale gira per le strade armata».

«Le strade sono infestate da vagabondi e delinquenti», precisa. «Solo loro adesso si muovono liberamente. Stamattina ho preso il taxi di un amico musulmano e lui mi ha raccontato che i suoi figli hanno paura ad andare a scuola la mattina».

La fine di Hosni Mubarak non c’entra nulla con questa escalation di terrore, il germe dell’odio non trovava ostacoli neppure sotto il regime dell’ultimo “faraone” d’Egitto. Il nostro amico è sicuro di quanto sostiene. Il numero dei musulmani estremisti è cresciuto con l’aumento della povertà e della corruzione del Paese, e sono questi i motivi per cui Mubarak e la sua famiglia hanno perso il potere. Le violenze contro i copti erano già una vera e propria persecuzione di una minoranza religiosa prima della rivoluzione del 25 gennaio; e non per motivi religiosi, ma solo di potere e di denaro.

«Le masse, cioè i poveri spiantati e vagabondi, musulmani o no che siano ma senza cultura, per due soldi sono pronti a commettere qualsiasi reato gli si chieda», aggiunge. «Anche  le truppe dell’esercito sono sottopagate. Far fuoco su chi si desidera eliminare dalla nostra società è per loro un modo di sopravvivere grazie a qualche extra. Non è un problema di religione», insiste; «È solo una questione di potere. In genere i copti sono un segmento della società egiziana più colta, con un lavoro migliore».

Insomma, in Egitto starebbe ripetendosi per i copti quanto già successo agli ebrei in Europa o agli armeni in Turchia. La religione è una scusa utile a colpire una minoranza, che ha fatto strada nella società in cui vive da secoli. In più, nell’Egitto di oggi i copti sono una minoranza liberale, che vuole una democrazia capace,  dopo “rivoluzione”, di assicurare, finalmente, uno Stato di diritto per tutti i cittadini senza eccezioni.

«Credo - dice - che queste sommosse mirino, anzitutto, a far fallire le prossime elezioni politiche, fissate per il 28 novembre. Ci sono estremisti religiosi che sono contro tutti, persino contro alcuni dei loro correligionari. Per questo le maggiori autorità del mondo musulmano egiziano non smettono di richiamare i propri fedeli all’unità. Adesso la festa del venerdì è chiamata festa dell’unità dei musulmani».

Ora il nostro interlocutore è un fiume in piena. Racconta di come lo stesso ambiente salafita - che per i cronisti occidentali costituisce già, da sempre, la frangia più estrema dell’ultrafondamentalismo musulmano – vi sarebbe chi cerca di dare vita a nuclei ancora più fanatici animati da visione dell’islam letteralmente insensata e folle. «Ci sono – specifica - musulmani che credono che anche solo vestirsi all’occidentale sia un peccato da perseguire e così girano per i piccoli villaggi dell’Egitto, dove sono tutti poverissimi, e fomentano l’odio. Avete mai visto quegli uomini che hanno una macchia nera nel centro della fronte? Sono quelli  che pregano sbattendo continuamente la testa contro un sasso o una parete dura, fino a che non gli rimane il segno, indelebile, degli urti. Dimostrano così la loro devozione».

E ancora: «Durante la manifestazione, all’inizio della sparatoria, mia sorella è riuscita a rifugiarsi dentro il primo albergo che ha trovato. Vi è rimasta fino a notte, riuscendo poi a tornare a casa. Questi estremisti rifiutano la libertà e combattono per impedire agli egiziani di raggiungerla. E i recenti episodi di sangue dimostrano quanto, nell’esercito e nei vertice del potere egiziano attuale, come però avveniva pure sotto Mubarak, vi siano molte forze e molti denari che non vogliono una svolta di libertà per il nostro Paese».

L’intellettuale egiziano Tarek Heggy, intervistato da La Bussola Quotidiana qualche mese fa, sostiene la medesima cosa nel suo libro Le prigioni delle menti arabe (Marietti, Milano 2010): la guerra di religione in Egitto avrebbe aumentato i propri proseliti con l’arrivo dei petroldollari, esattamente come in molti altri Paesi mediorientali.

ANTONIO SOCCI, DOMENICA LE SUE PERPLESSITA', OGGI LA SUA GIOIA SULL'ESITO DEL CONVEGNO A TODI !!!

Confusione da Todi

di Antonio Socci 18 ottobre 2011
Il Corriere della sera è stato folgorato sulla via di Bagnasco? O è il salotto radicalbancario milanese che sta provando ad annettersi il mondo cattolico in vista del riassetto dei poteri post-berlusconiano?
Partiamo da due fatti singolari.
Primo. Lo spropositato rilievo che il giornale di via Solferino sta dando al gruppetto che si riunirà a Todi lunedì 17 ottobre. Secondo: il fatto che a “catechizzare” i cattolici di Todi siano stati chiamati proprio il direttore del “Corriere” Ferruccio de Bortoli e il primo editorialista Ernesto Galli della Loggia.
Conosco entrambi e li stimo, sono persone intelligenti, ma appartengono a un’altra storia. Come se non bastasse è stato invitato ad intervenire pure Corrado Passera, di Banca Intesa, che del “Corriere” è editore.
Con tutto il rispetto: che “c’azzeccano” col mondo cattolico?  Sono diventati i nuovi “dottori della Chiesa” oppure ciò che sta accadendo a Todi è il segno del ritorno alla subalternità culturale dei cattolici?
Sarebbe una subalternità (ai salotti corriereschi) analoga a quella che negli anni Settanta i caporali cattolici ebbero verso la Sinistra marxista, che solo il travolgente pontificato di papa Wojtyla, insieme a pochi movimenti cattolici, poté spazzare via. LEGGI TUTTO






Viva Bagnasco! Noi seguiamo il Signore, non “lorsignori” del Corrierone

di Antonio Socci 16 ottobre 2011




Domenica scorsa, su queste colonne, ho spiegato come fosse in corso – al convegno delle associazioni cattoliche a Todi – un tentativo di “colonizzazione”  del mondo cristiano da parte degli ambienti del “Corriere”, presenti in forze a quel simposio non solo col direttore Ferruccio de Bortoli, ma pure con il banchiere-editore Corrado Passera e con l’editorialista Galli della Loggia.
In quell’articolo ho messo in guardia i movimenti cattolici e la Chiesa italiana dal rischio di una rovinosa subalternità culturale e politica a strategie e ambienti – quelli del Corriere – che negli ultimi anni sono stati i più viscerali avversari della Chiesa italiana guidata dal cardinale Ruini sulla via tracciata da papa Wojtyla e papa Ratzinger.
De Bortoli – invece di smarcarsi da questa mia “ricostruzione” dei piani corriereschi – ieri l’ha confermata in pieno ed è andato spericolatamente oltre (troppa grazia!).
Ha infatti firmato un editoriale nel quale lui, che è laico (“noi laici”, dice), si è improvvisato pontefice, presentandosi a Todi nei panni di papa Ferruccio I, nientemeno con la pretesa che la Chiesa italiana sconfessasse il cardinale Ruini e ribaltasse la sua linea, costruita sul magistero di due papi (quelli veri).
Un errore strategico plateale (Paolo Mieli, che è molto più navigato e accorto, probabilmente non l’avrebbe commesso).
De Bortoli ha voluto addirittura disegnare per la Chiesa italiana una “nuova missione” (testuale). Perfino il titolo suonava così: “La missione dei cattolici”.
Forse il direttore del Corrierone ignora che tale missione è già stata definita duemila anni fa, da Qualcuno un po’ più titolato di lui. Che De Bortoli – dopo Ruini e il Papa – volesse scalzare pure nostro Signore?  LEGGI TUTTO

martedì 11 ottobre 2011

VULCANI.......

Spagna: eruzione vulcano sottomarino

Vicino all'isola di Hierro, nell'arcipelago delle Canarie

10 ottobre, 19:57
Spagna: eruzione vulcano sottomarino
(ANSA) - MADRID, 10 OTT - Un'eruzione vulcanica sottomarina e' in corso a cinque chilometri dall'isola di Hierro (arcipelago spagnolo delle Canarie): da tre mesi qui si registrano scosse telluriche ma le autorita' locali affermano che non vi saranno conseguenze per la localita' turistica. ''Stanotte abbiamo registrato l'inizio di un processo eruttivo - ha dichiarato un esperto ora sul posto per sorvegliare il vulcano - Non c'e' alcuna manifestazione visibile, solo gli strumenti la indicano''. (ANSA).